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Sfida 4
Risotto con erbe spontanee, funghi del sottobosco e saba
Emilia-Romagna

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Risotto al Sagrantino di Montefalco con pecorino e guanciale
Umbria

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Descrizione ricetta

Il risotto che ho deciso di preparare per rappresentare l’Umbria, è un risotto al Sagrantino di Montefalco D.O.C.G., un vino ricco e corposo dal colore rosso rubino, ricco di tannini e polifenoli.
Ha bisogno di un lungo periodo di affinamento ed è prodotto soltanto in una zona ristretta dell’Umbria che comprende il comune di Montefalco e parte dei comuni circostanti.
Il riso ha assorbito il vino donando ai chicchi un bel color viola e un profumo e un sapore unici. Per insaporire ancora di più il risotto, un soffritto di cipolla rossa di Cannara, dal sapore dolce e digeribilissima e guanciale o barbozzo al pepe nero.
Per rendere cremoso il piatto, una generosa dose di pecorino di Norcia, non poteva mancare una nota croccante, una sottilissima fetta di guanciale rosolata in padella a completare il piatto.

Ingredienti

  • 200 g di Riso Gallo Gran Riserva
  • 100 ml di Sagrantino di Montefalco
  • Olio extravergine d’oliva
  • 20 g di cipolla rossa di Cannara
  • 30 g di guanciale umbro (2 fette tagliate spesse 3-4 mm)
  • Brodo vegetale q.b.
  • 15 g di burro
  • 30 g di pecorino di Norcia media stagionatura grattugiato
  • 2 fette di guanciale umbro tagliate sottilissime

30'

2

Facile

Preparazione

1
Sbucciate e tritate finemente la cipolla, mettetela in un tegame insieme a due cucchiai d’olio e fate soffriggere a fuoco basso per un paio di minuti.
2
Tagliate 2 fette di guanciale spesse 3-4 mm e tagliatele a cubetti, unite al soffritto di cipolla e proseguite la cottura a fuoco basso finché il guanciale non sarà dorato.
3
Unite il Riso Gallo Gran Riserva e fate tostare per un paio di minuti. Portate ad ebollizione il brodo.
4
Aggiungete il Sagrantino di Montefalco e fate evaporare.
5
Quando il vino sarà evaporato, iniziate ad aggiungere il brodo, un mestolo alla volta, unite il secondo solo dopo che il riso avrà assorbito il precedente, proseguite così finché il riso non sarà cotto, circa 20 minuti.
6
Scaldate una padella antiaderente e fate cuocere le 2 fette di guanciale tagliate sottilissime, finché non saranno croccanti e dorate. Allontanate il riso dal fuoco, aggiungete il burro e mescolate velocemente per un minuto, aggiungete il pecorino grattugiato e mescolate bene. Impiattate, cospargete con altro pecorino grattugiato, mettete una fettina di guanciale croccante su ogni piatto e servite subito.

Descrizione ricetta

Per me un risotto della mia regione, è un piatto che racchiude sì la storia, ma soprattutto i prodotti locali e le eccellenze del territorio.
L’Emilia-Romagna è una regione abbastanza vasta, che, dagli appennini al mare, racchiude territori e paesaggi completamente differenti.
In questo risotto ho cercato di raccontare questa molteplicità di territori, culture e sapori.
Ho deciso di utilizzare erbe spontanee presenti in varie aree del territorio dell’Emilia-Romagna e solitamente utilizzate per preparare il crescione romagnolo, tipico della costa riminese/cesenate.
A questo ho unito i galletti e le trombette dei morti, funghi di facile reperibilità nell’appennino tosco emiliano e che racchiudono il sapore di queste colline.
Nonostante fosse un primo piatto, a mio avviso, non poteva mancare la piadina per cui siamo famosi in tutto il mondo. In questo caso ho scelto quella sottile riminese, ma anche quella più spessa forlivese e la tigella sono ugualmente ottime.
Infine, un goccio di Saba dell’Emilia Romagna. Questo sciroppo d’uva o mosto cotto, è un prodotto tipico della cucina di questo territorio; risalente all’epoca dei romani, è ancora oggi preparato dai contadini ogni anno dopo la vendemmia.
Nella mia cucina è fondamentale la stagionalità ed il rispetto per gli ingredienti, nonché l’economia di un piatto e la sua facile riproduzione.

Ingredienti

  • 320 g Riso Gallo Gran Riserva
  • 300 g erbe spontanee fresche a seconda della stagione (stridoli, piantaggine*, cicoria, caccialepre, borraggine, borsa del Pastore)
  • 70-100 g piadina romagnola**
  • 50 g galletti
  • 1,5 l brodo vegetale dal sapore leggero
  • 70 ml Romagna Albana DOCG secco
  • 2 scalogni
  • 5 cucchiai olio extravergine d’oliva Colline di Romagna Dop
  • 5 g polvere di Trombette dei morti essiccate
  • Saba dell’Emilia Romagna
  • Sale integrale di Cervia
  • Pepe misto in grani

*la piantaggine (Plantago lanceolata) è particolarmente indicata per questo piatto, in quanto in cottura rilascia un odore simile ai funghi champignon, che quindi si sposa bene con quello di gallette e trombette dei morti.

**se, come me, siete vegetariani o vegani, basta utilizzare la piadina romagnola preparata olio extravergine di oliva.

NOTE:

Nome latino delle erbe spontanee che si possono utilizzare:
Caccialepre (Reichardia picroides)
Radicchio scoltellato (Crepis vesicaria)
Cicoria (Cachoruium intybus)
Borsa del pastore (Capsella bursa-pastoris)
Stridoli (Silene vulgaris)
Piantaggine (Plantago lanceolata)
Borragine (Borago officinalis)

40'

4

Media

Preparazione

1
Per prima cosa preparate il brodo vegetale. Il risultato deve avere un sapore leggero in modo da non sovrastare quello delle erbe spontanee. Lavate le erbe spontanee in acqua e bicarbonato, cambiando acqua almeno tre volte e sciacquandole bene sotto acqua corrente. Eliminate i gambi più duri e mettetele da parte in un canovaccio umido per mantenerle fresche.
2
Sbucciate e tritate finemente i due scalogni.
3
Versate in una casseruola di coccio la metà degli scalogni tritati con tre cucchiai di olio extravergine d’oliva e fate soffriggere per 2 minuti circa.
4
Unite il Riso Gallo Gran Riserva e tostatelo per 1-2 minuti. Sfumate con un bicchiere di Albana, mescolate, fate evaporare il vino e aggiungete le erbe spontanee preparate in precedenza. Versate nella casseruola con il riso il brodo vegetale caldo e proseguite la cottura per 15 minuti circa, versando di tanto in tanto il brodo caldo.
5
Nel frattempo, pulite i galletti e tagliateli a listarelle.
6
In un pentolino, versate due cucchiai di olio extravergine d’oliva e fate soffriggere lo scalogno rimanente per circa un minuto. Unite i galletti tagliati a listarelle e un pizzico di pepe macinato al momento; mescolate e aggiungete un mestolo di brodo o acqua. Fate cuocere con coperchio per una decina di minuti finché non saranno teneri. Quando i galletti sono pronti, frullateli grossolanamente, o a crema, secondo il vostro gusto.
7
In una padella antiaderente scaldate la piadina romagnola per alcuni minuti, fino a farla diventare croccante e spezzettatela grossolanamente. Assaggiate il riso e aggiustate di sale. Servite il risotto caldo in delle fondine da portata, con la crema di galletti e guarnendo con polvere di trombette dei morti essiccate, qualche goccia di Saba e una o più scaglie di piadina romagnola croccante.
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